Campagna Toscana Garfagnana
Garfagnana
Presentazione
E' il cuore verde della Toscana, interamente ricoperta da boschi incontaminati e rigogliosi, ricchissima di acque e punteggiata da deliziosi borghi storici. La Garfagnana possiede uno straordinario tesoro naturale, e i suoi abitanti hanno mostrato di essere pienamente consapevoli delle proprie responsabilità, creando un vasto sistema di parchi naturali per proteggerla.
Oltre il 60% del territorio della Garfagnana è coperto da boschi verdissimi, per la prevalenza di castagno: l'uomo dunque cura il bosco, che da sempre è la sua fonte primaria di sostentamento, e proprio per questo non può permettersi di distruggerlo. Raccolta dei frutti e lavorazione del legno sono tradizionalmente le attività principali della popolazione locale che però non ha esaurito la sua risorsa fondamentale, al contrario l' ha da sempre tutelata.
Il microclima della Garfagnana ha permesso lo sviluppo di una flora ricchissima, grazie allo sbarramento offerto dagli Appennini che frenano i venti gelidi e favoriscono piogge frequenti. Il Parco delle Alpi Apuane e quello dell'Orecchiella, le riserve naturali di Lamarossa, Orecchiella e Pania di Corfino sono attraversate da oltre 300 chilometri di sentieri da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike per conoscere da vicino le straordinarie ricchezze naturali della Garfagnana. Le vette del Giovo, del Rondinaio e del Prato sono una sfida anche per gli scalatori più esperti, i canyon dell'Orrido di Botri, dove ancora nidifica l'aquila, i torrenti impetuosi e l'andamento più dolce dei terreni dell'Orecchiella attirano un numero sempre crescente di turisti attenti alle ragioni dell'ambiente.
Per consentire loro di apprezzare appieno le bellezze del luogo, i garfagnini hanno ideato soluzioni per l'alloggio in armonia con il paesaggio originario e messo a punto un'ampia serie di servizi al turismo: si va dalla possibilità offerta a chiunque di partecipare a momenti di studio della flora e della fauna locali, ai campi ecologici estivi per i ragazzi, che qui hanno la straordinaria possibilità di vedere il lupo e l'aquila reale vivere liberi, nel loro ambiente naturale. Il turista che visita la Garfagnana ha come costante riferimento il Serchio, terzo fiume della Toscana, lungo il cui corso la presenza umana è testimoniata fin dalla preistoria. Allo straordinario patrimonio naturalistico della Garfagnana, si aggiunge dunque quello storico e archeologico che offre al turista almeno altrettante opportunità di conoscenza e svago.
Dalle testimonianze sulla vicenda dei Liguri Apuani, a quelle del periodo romano e, successivamente, della lotta fra lucchesi ed estensi per il controllo del territorio, nasce un itinerario fra pievi, borghi, fortezze e monasteri. Il Museo Etnografico di San Pellegrino in Alpe, allestito nei locali di un ospizio millenario sulla via dei pellegrinaggi per Roma, completa l'offerta documentaria sul passato locale. La Valle del Serchio, in ragione del suo isolamento secolare, ha mantenuto intatte tradizioni, usanze e feste popolari altrove dimenticate. Nei paesi che seguono il corso del fiume, si celebrano riti ed eventi popolari di grande suggestione, che scandiscono il passare delle stagioni e il ricorrere delle festività religiose. Da non dimenticare la genuinità e il gusto schietto dei prodotti tipici della Garfagnana.
Storia
La prima popolazione ad abitare la Garfagnana fu probabilmente quella dei Liguri Apuani, un popolo bellicoso e fiero, che riuscì a resistere all'avanzata delle legioni romane per oltre un secolo dopo la caduta del centro principale, Luni.
A partire dal Mille scoppiarono invece asprissime lotte fra Pisa, Lucca, Genova e Firenze che si contendevano il dominio della Versilia e del suo entroterra: questo periodo ha lasciato come testimonianza in Garfagnana decine di pievi e chiese romaniche di grande bellezza. Alla definitiva supremazia di Firenze, fece seguito la generale pacificazione voluta da Lorenzo il Magnifico, in quel periodo alla guida del casato mediceo. Nel Cinquecento fu un altro governante illuminato a guidare la Garfagnana, Ludovico Ariosto, inviato a Castelnuovo in qualità di governatore.
Musei, Castelli, Pievi e Ponti
Il Museo Etnografico "Don Luigi Pellegrini", detto della Civiltà Contadina, merita una visita non solo per il patrimonio custodito, ma anche per il superbo panorama che si gode dal paese dove si trova, San Pellegrino in Alpe. A 1500 metri di quota, la località offre il miglior panorama sulla Garfagnana che si stende ai suoi piedi. Il Museo ha sede in un edificio altrettanto suggestivo, un Ospitale di millenaria memoria costruito per dare alloggio ai viandanti e ai pellegrini in marcia verso Roma. Raccoglie oltre 3000 oggetti che documentano come si viveva, cosa si mangiava, come si lavorava sulle montagne della Garfagnana fino a qualche decennio fa.
Nella media Valle del Serchio, merita invece una visita il Museo della Figurina di Gesso e dell'Emigrazione, con sede a Coreglia Antelminelli. Vi si raccoglie la documentazione sull'uso di lavorare il gesso che ebbe origine a Coreglia Antelminelli nel XV secolo, con oltre 1000 pezzi originali prodotti dai più esperti formatori fra il XVIII e il XX secolo. Alla lavorazione del gesso si associò subito un altro fenomeno che ha segnato la Grafagnana, l'emigrazione: gli abili maestri realizzavano di notte i loro capolavori e al mattino partivano per andare a venderli nei paesi vicini. Largo spazio è riservato anche alla rappresentazione dei metodi usati per la realizzazione delle figurine di gesso e alle attività pratiche di laboratorio. Meritevole di una visita è anche il Museo del Territorio, nel comune di Castelnuovo, dove si trovano strumenti ed utensili preistorici, reperti medievali e ceramiche del Cinquecento recuperate nella torre della Rocca Ariostesca.
La Garfagnana ospita splendidi eremi, luoghi dello spirito nascosti nel cuore di una foresta che di per sé ispira devozione, testimoni di come il culto cristiano si sia radicato in queste terre a partire dal Medioevo. Il più suggestivo fra gli eremi è probabilmente quello di Calomini, nella Valle delle Turrite di Gallicano. Dedicato a Santa Maria ad Martires, l'eremo è incassato in una parete di roccia, nella quale penetra per 15 metri ed affacciato a strapiombo su un burrone. Il presbiterio, le celle dei monaci e la sagrestia sono scavati nella roccia viva e l'eremo sorge sui resti di una primitiva chiesina, citata nei documenti fin dall'anno Mille. Il santuario crebbe soprattutto grazie alla devozione del popolo, che si impegnava per rendere sempre più grande e maestosa l'antica chiesa. Gli eremiti oggi non ci sono più, il Santuario è gestito dai Padri Cappuccini di Lucca che, su richiesta, consentono anche ai turisti di soggiornare per brevi periodi all'interno della foresteria.
L'Eremo di Viano, poco distante da Vagli di Sopra, è un minuscolo santuario costruito attorno ad un'apertura naturale nella roccia. Si racconta che un religioso scozzese, Viano o Viviano, si sia fermato in questa grotta per dedicarsi al culto dello spirito. Il suo miracolo più famoso fu far spuntare i cavoli selvatici, di cui si nutrivano i cavatori che lo scelsero come protettore.
La Chiesa di San Pellegrino in Alpe conserva una reliquia preziosa ed ancora molto venerata: i corpi mummificati dei santi Bianco e Pellegrino, che trascorsero una vita di ascetismo e solitudine nei boschi circostanti. Nel territorio di Minucciano si trovano infine il Santuario di Nostra Signora della Guardia, costruito alla fine dell'Ottocento, e quello della Madonna del Soccorso, dove ancora oggi vivono tre frati eremiti.
Le popolazioni che si sono contese il dominio della Garfagnana, hanno lasciato molti castelli, fortezze e rocche disseminate sul suo territorio.
Fra le testimonianze più belle delle fortificazioni medievali c'è sicuramente la Fortezza di Montealfonso, nel comune di Castelnuovo di Garfagnana, arroccata sulla sommità della collina che domina il paese. E' il nucleo fortificato più significativo della Valle del Serchio, progettato sul finire del Cinquecento, che conserva intatti i muri a strapiombo, il pozzo, gli alloggiamenti delle truppe, il fosso esterno e la monumentale porta, ingrandita e resa più maestosa nel Seicento. In buono stato di conservazione e meritevole di una visita è anche la Rocca di Ceserana, sulla riva sinistra del Serchio. Le mura di fortificazione si sviluppano lungo il crinale che sovrasta il paese e al loro interno si conserva ancora la chiesa romanica di Sant'Andrea, già menzionata nei documenti del XII secolo. La configurazione attuale della rocca è quella attribuitale nel Quattrocento, quando anche Ceserana passò sotto il dominio estense.
Da vedere anche la fortificazione di Ghivizzano, famosa per la via coperta e la torre circolare innalzata dagli Antelminelli, e quella di Cascio, cittadella secentesca sorvegliata da due grandi torrioni circolari. Stupendo è il complesso delle mura fortificate di Castiglione di Garfagnana, che conservano anche intatti anche i torrioni di avvistamento. In eccellente stato di conservazione è anche il borgo medievale di Castiglione, dove si conservano due gioielli di architettura religiosa, la pieve paleocristiana di San Pietro e la chiesa romanica di San Michele. Da non perdere infine la vista alla Fortezza delle Verrucole, poderoso complesso difensivo costruito nel Cinquecento a San Romano. Si conservano la "rocca tonda" e la "rocca quadrata", collegate da due lunghissime muraglie difensive.
La ricchezza di fiumi e torrenti della Garfagnana ha fatto sì che le popolazioni del luogo innalzassero numerosi ponti che prevalentemente corrono lungo il Serchio e gli opposti versanti del Lima. I ponti sono sorti vicino ai luoghi di culto e ai sistemi difensivi, e i più belli si trovano tra Borgo a Mozzano e Castelnuovo. Splendidi quello della Maddalena, detto anche Ponte del Diavolo, che si distingue per il suo arco centrale altissimo, e i resti del ponte di ferro sul Lima, costruito nell'Ottocento con tanto di torri. Da vedere anche i resti dei ponti medievali di Santa Lucia e della Madonna che uniscono Castelnuovo con le terre al di là del Serchio.
Natura e Sport
L'angolo più settentrionale della Garfagnana è protetto dal Parco Regionale dell'Orecchiella, una distesa boschiva di oltre 5000 ettari che include le Riserve Naturali di Lama Rossa, di Bocca di Scala e della Pania del Corfino.
Ai piedi del massiccio del Rondinaio si trova invece la Riserva dell'Orrido di Botri che protegge il canyon più spettacolare dell'Italia Centrale, dove nidifica ancora l'aquila reale. Il Parco dell'Orecchiella tutela un vasto altopiano dove la natura si esprime in piena libertà, protetta dall'uomo che qui convive pacificamente con gli ultimi esemplari rimasti di lupo e aquila reale. A dominare il territorio del Parco c'è il massiccio calcareo della Pania del Corfino, habitat ideale del cervo, del muflone e del cinghiale. Boschi, radure, sorgenti e picchi rocciosi si alternano all'interno del Parco che offre strutture e servizi di livello eccellente al turista dall'animo ecologico.
La Riserva di Lama Rossa protegge una faggeta molto vasta, dove si conservano una flora assai rara e si osservano molti animali selvatici. L'intera area del parco è dotata di numerosi sentieri ben segnalati, adatti sia per brevi passeggiate che per impegnative escursioni di un'intera giornata. I più piccoli si divertiranno ad osservare gli animali ospiti in grandi recinti vicino al Centro Visite del parco: qui, in stato di semilibertà, vive anche una famigliola di orsi proveniente dal triste zoo di Livorno. Presso il Centro Visitatori è attivo un Museo Naturalistico, sono state predisposte apposite aree per l'avvistamento della fauna, allestiti circa 30 posti letto e un negozio di specialità locali, oltre a due rifugi - osterie. Dal centro si dipartono tutti i sentieri che portano alla scoperta del Parco, tra i quali quello facilitato per gli escursionisti alle prime armi e quello studiato per poter incontrare il maggior numero di animali.
Sempre dallo stesso punto informativo parte anche l'itinerario che raggiunge l'Orto Botanico della Pania del Corfino, dove si conservano la flora e il paesaggio tipici dei massicci calcarei, dalle caratteristiche assai più aspre rispetto ai pendii verdeggianti circostanti. Situato in una splendida posizione panoramica, l'Orto Botanico si affaccia sulla Valle del Serchio, lasciando intravedere le Apuane e la costa della Versilia. Ginepri e rosa canina, faggi e cerri, abeti bianchi e rossi, mirtilli e rododendri punteggiano il territorio dell'Orto Botanico dove si spazia dalle praterie, alle torbiere, dalle rupi alle brughiere. Da non perdere l'occasione di individuare, grazie all'apposita segnaletica, specie rare come l'orchidea selvatica, la primula appenninica e la peonia selvatica.
Il turista in visita in Garfagnana non può mancare una giornata all'Orrido di Botri, il canyon più spettacolare dell'Italia Centrale le cui bellezze sono accessibili anche ad escursionisti poco esperti. Un'aspra ed imponente gola calcarea, con pareti scavate profondamente dalle acque del Rio Pelago, inserita in uno splendido scenario di faggete dominate dai più alti massicci della Garfagnana, il Monte Rondinaio e l'Alpe delle Tre Potenze. Le acque che scorrono dentro la gola sono limpide e purissime e, nonostante siano gelide anche in estate, la tentazione di camminare a piedi nudi è irresistibile. Il fascino dell'Orrido di Botri è accresciuto dal fatto che qui e in pochi altri luoghi ugualmente immacolati nidifica la maestosa aquila reale. Nelle praterie che circondano l'Orrido vivono invece lepri, daini, scoiattoli, puzzole e marmotte. Oltre all'aquila reale, simbolo dell'Orrido, la famiglia dei rapaci è rappresentata dalla poiana, dal gheppio, dal falco pellegrino, dallo sparviere e dal gufo reale. Naturalmente in tutta l'area è vietatissima la caccia.
Un'altra escursione assolutamente da non perdere è quella alla Grotta del Vento, scavata da una natura impietosa al centro di uno degli scorci più pittoreschi del Parco delle Apuane. Nonostante che a proteggere le bellezze sotterranee della grotta sia il Parco delle Apuane, il sito si trova sostanzialmente nel territorio della Garfagnana, a due passi dallo splendido eremo di Calomini. La Grotta del Vento si visita esclusivamente affidandosi alle escursioni guidate, benché l'interno si attrezzato con comodi sentieri che rendono agevole la passeggiata. Stalattiti e stalagmiti, laghetti cristallini, corsi d'acqua sotterranei ed erosioni che restituiscono alla roccia forme bizzarre, sono quel che si può ammirare all'interno della Grotta del Vento. I visitatori possono scegliere fra tre itinerari diversi per tempo di percorrenza e difficoltà.
Paradiso degli sport all'aria aperta, la Garfagnana offre moltissime opportunità per lo svago a contatto con la natura. Il più diffuso tra gli sport è sicuramente l'escursionismo, a piedi a cavallo o in bicicletta, che in Garfagnana beneficia di ben 300 chilometri di itinerari segnati e organizzati dal Garfagnana Trekking, dalle Apuane Trekking e dentro al Parco dell'Orecchiella, dove si possono percorrere anche i tre sentieri di Airone. Al Centro Visite del Parco dell'Orecchiella sono a disposizione numerose cartine e guide sui sentieri più affascinanti da percorrere. In Garfagnana sono state messe a punto anche sei ippovie, specificamente studiate per il turista che ama muoversi in sella. Le ippovie attraversano le zone più belle della Garfagnana e affiancano i numerosi maneggi nella diffusione del turismo equestre.
Variegata anche l'offerta per gli amanti delle avventure sotterranee che potranno sbizzarrirsi a scoprire gli affascinanti anfratti del terreno calcareo. Proprio in Garfagnana infatti si trovano alcune grotte splendide ed abissi tra i più profondi d'Europa. Le scalate sulle vertiginose pareti delle Apuane sono riservate ai maestri della corda e della piccozza, gli amanti del brivido potranno sperimentare il parapendio, mentre la ricchezza d'acqua della Garfagnana offre ottime opportunità per il rafting, la pesca sportiva, il nuoto e le gite in barca. In Garfagnana si trova infine una serie di modeste stazioni sciistiche: gli impianti si trovano all'Orecchiella, dove ci sono anche alcune opportunità per lo sci di fondo, al Casone, al Passo delle Radici, al Profecchia e a Careggine.
Prodotti Tipici
Il prodotto tipico per eccellenza della Garfagnana è il farro, talmente buono e genuino da aver ottenuto il marchio di Indicazione Geografica Protetta. Leccornia da veri buongustai, il farro della Garfagnana si coltivava già settemila anni prima di Cristo, ma la semina dei campi con questo prezioso cereale era stata abbandonata in tempi relativamente recenti.
Oggi, grazie anche all'accresciuta consapevolezza dei consumatori, le richieste di farro naturale sono in costante aumento e la qualità più pregiata si coltiva proprio in Garfagnana, dove si è sempre continuato a produrne, anche in modeste quantità per i consumi familiari. Resistente al freddo, dalle grandi proprietà nutritive, il farro ha sempre garantito il sostentamento necessario alle popolazioni locali. Oggi lo si acquista nelle botteghe, intero, "spezzato" o macinato. La gastronomia tipica della Garfagnana offre naturalmente eccellenti zuppe a base di farro e di verdure di produzione locale, oltre ai sapori più decisi dei formaggi fatti dai pastori del luogo e della polenta di neccio, preparata cioè con farina di castagne e spuntature di maiale.
Feste e Tradizioni Popolarii
L'isolamento di cui ha sempre goduto la Garfagnana, il passato ricco di storia e il carattere della popolazione hanno determinato la sopravvivenza di tradizioni e riti antichissimi, che ancora oggi regalano la suggestione dell'autentico folclore popolare.
Come in altre zone rurali della Toscana, anche in Garfagnana è tradizione festeggiare il mese di maggio, che qui si accoglie rievocando con costumi fatti in casa e coreografie improvvisate le battaglie fra eserciti rivali. A lla fine il bene trionfa, ma soprattutto vince la straordinaria vitalità dei garfagnini che ancora oggi continuano a scrivere le musiche e le poesie cantate che accompagnano la rappresentazione. E' l'alta Garfagnana invece il regno dei falò natalizi che a Gorfigliano diventano anche l'occasione per una gara fra i rioni del paese: il falò che sprigiona le fiamme più alte (le cataste di legna sfiorano anche i 20 metri) vince la competizione.
La tradizione locale vuole che qui siano gli uomini a vestirsi da "befani" per portare, la notte del 4 gennaio, le calze ripiene di dolci ai bambini. A Castiglione di Garfagnana si svolge infine una delle rappresentazioni più suggestive di tutta la Garfagnana: la sera del giovedì santo, per le vie del paese sfila la Processione de' Procioni, alla quale prende parte anche il figurante che impersona il Cristo che però non deve essere riconoscibile, completamente coperto da una tunica e sotto il peso della croce come tutti gli altri componenti del corteo. A Vagli di Sopra, molto suggestiva è la sacra rappresentazione della passione di Cristo, chiamata dai locali Tragedia di Vagli.
Un giro in Garfagnana
Castelnuovo Garfagnana
Castelnuovo sorge nel cuore della Garfagnana, della quale costituisce il centro nevralgico oggi come in passato. Uffici, negozi e istituzioni, ma anche la storia che trasuda da ogni pietra nel luogo più strategico della valle, alla confluenza tra il Serchio e il Turrite.
Le prime notizie documentate su Castelnuovo Garfagnana risalgono al 740, in piena età longobarda, mentre nel Trecento era già un nodo vitale dei trasporti nel territorio dominato dai lucchesi. Nel 1430 i castelnovesi si ribellarono a Lucca, sottomettendosi volontariamente al demonio estense, al cui consolidamento contribuì in modo determinante proprio il controllo del cuore della Garfagnana. E' proprio il periodo estense quello che ha lasciato i monumenti maggiori: il Duomo, la Rocca, il Convento dei Cappuccini e la splendida fortezza di Monte Albano.
Il Castello di Castelnuovo, risalente al Duecento, ha subito molti rimaneggiamenti nel corso dei secoli, acquisendo l'identità attuale nel Seicento. Da visitare anche il Duomo intitolato ai Santi Pietro e Paolo, che fu costruito nel Cinquecento sulle rovine di una pieve romanica: vi si conserva una splendida pala in terracotta robbiana raffigurante San Giuseppe. Sul colle dirimpetto a Castelnuovo, è d'obbligo una visita alla Fortezza di Monte Alfonso, fatta costruire dagli Estensi alla fine del Cinquecento. L'imponente cinta muraria, lunga oltre un chilometro, è ancora sormontata da sette baluardi e restano anche alcuni edifici interni.
Per ricordare la figura di Ludovico Ariosto, che nel XVI secolo fu inviato a Castelnuovo come governatore della Garfagnana, è stato allestito un itinerario ad anello detto "Sentiero dell'Ariosto". Il percorso si snoda tra vigneti coltivati a terrazze e borghi colonici, costeggiando le mura fino all'ingresso della Fortezza. Da qui si riscende verso il centro storico di Castelnuovo lungo un percorso "della salute" attrezzato con strumenti ginnici. Va detto che, nonostante gli onori oggi tributatigli dalla popolazione, l'Ariosto non amò molto la Garfagnana, definendola addirittura nelle sue Satire una "terra di lupi e di briganti". Abituato al clima vivace e stimolante di Ferrara, lontano dalla sua amata, poco adatto a gestire le scorrerie dei predoni che scorrazzavano dal Nord al Sud del paese, l'Ariosto sperava solo di andarsene prima possibile.
Castelnuovo è terra di tradizioni radicate, dove il folclore si esprime al meglio nelle feste paesane. La primavera è dedicata ad Agriambiente, una mostra mercato di economia, ambiente e natura. L'estate prende il via con la festa del patrono, il 29 giugno, per proseguire poi con la rassegna bovina, il Garfagnana expò, mostre di fotografia, rassegne corali e premi letterari. Si chiude in settembre con la Fiera delle Donne, diversi giorni di mercato dei prodotti tipici e spettacoli.
Gallicano
Gallicano è un centro storicamente famoso per l'artigianato e per le attività produttive legate al territorio: la confluenza del Serchio e del Turrite e le miniere di ferro delle vicine Apuane, hanno fatto sì che la lavorazione del ferro fosse l'attività principale del luogo fin dal Trecento.
Oggi alle armi si sono fortunatamente sostituiti i turisti e da Gallicano si dipartono molti dei sentieri trekking e delle ippovie che attraversano la Garfagnana. Da vedere la pieve rinascimentale dedicata al Battista e la chiesa di San Jacopo Maggiore, di origine anteriore al Mille e custode di una grande pala di terracotta robbiana. Il paese è noto anche per la bravura dei suoi sbandieratori, più volte campioni d'Italia.
Vale la pena di fare un giro nella campagna attorno a Gallicano, per vedere i borghi che originariamente costituivano gli avamposti del sistema difensivo garfagnino. Vergemoli è un borgo fortificato impreziosito da alcuni bei palazzi del Cinquecento, mentre il vicino abitato di Molazzana, costruito a partire dal IX secolo, costituisce il punto di partenza per la visita alla Fortezza di Cascio. Oltrepassato il Serchio, si arriva a Fosciandora, celebre per la maestosa Rocca di Ceserana: le mura di fortificazione si sviluppano lungo il crinale che sovrasta il paese e al loro interno si conserva ancora la chiesa romanica di Sant'Andrea, già menzionata nei documenti del XII secolo. La Rocca di Camporgiano ricorda il travagliato passato del borgo affacciato sul Serchio, conteso fra Lucca, Pisa, Firenze e Modena: oggi il paesino è noto per la grande vivacità di feste e tradizioni popolari, tanto da ospitare ogni anno a luglio il "Festival Internazionale del Folclore. Piazza al Serchio sorge invece in prossimità di un canyon scavato dal fiume, sul quale si affacciano i ruderi di un castello medievale. Nei dintorni vale la pena di visitare il borgo di San Michele e l'antico castello murato di Nicciano, al cuore di und delizioso borgo messo a ferro e fuoco dai lucchesi nel 603.
Un giro alla scoperta della Garfagnana deve comprendere anche una visita ai paesi della Media Valle del Serchio, Borgo a Mozzano, Bagni di Lucca, Villa, Coreglia Antelminelli e Barga. Piuttosto distante dalle grandi vie di comunicazione toscane, questo tratto del percorso compiuto dal Serchio è rimasto ai margini della storia, mantenendo intatte la natura e le testimonianze del passato. Borgo a Mozzano merita una sosta per ammirare l'ardito Ponte del Diavolo che con la sua altissima arcata stupisce ancora oggi gli ingegneri. A rendere noto Bagni di Lucca sono state invece le benefiche proprietà delle sue acque termali, conosciute fin dai tempi dei romani. Nell'Ottocento artisti e signori di mezza Europa scelsero Bagni di Lucca come esclusiva stazione di soggiorno e nelle sue acque si bagnarono Rossigni, Carducci, Puccini, Byron, Shelly. I facoltosi turisti lasciarono alcune ville sparse nei dintorni e un Casinò assai suggestivo da visitare, a Ponte a Serraglio. Poco distante, a Villa, si ammirano alcune ville della nobiltà lucchese mentre proseguendo verso il centro della Garfagnana si incontra Coreglia Antelminelli, altra frequentata località di villeggiatura dove si conservano pregevoli monumenti. Oltre ad un bel palazzo del Cinquecento, oggi sede del municipio, e a due deliziose chiese romaniche, Coreglia Antelminelli offre l'originale Museo della figurina di Gesso e dell'Emigrazione.
L'ultimo paese della Media Valle del Serchio è Barga, elegante cittadina medievale che nella sobrietà delle architetture mostra il pressoché costante dominio dei fiorentini. Il centro storico è davvero splendido, conservato perfettamente dal Medioevo, di cui resta addirittura la pavimentazione in pietra delle strade. Il monumento più significativo di Barga è il Duomo, un eccellente esempio di architettura religiosa risalente al IX secolo e rimaneggiato nel Trecento: la sobrietà domina sia la facciata esterna che l'interno della chiesa, dove si conservano numerosi reliquiari, le opere della scuola robbiana nella Cappella del Sacramento e una statua lignea di San Cristoforo. Nel periodo estivo Barga offre la rassegna Barga Jazz e il festival d'Opera di Barga, riservato alla musica lirica e classica. Poco distanti si trovano la Casa di Giovanni Pascoli, dove si conserva anche la tomba del poeta, e l'Orrido di Botri, uno dei luoghi naturalistici più interessanti della Garfagnana.
Giuncugnano, piccolissimo paese che conta circa mille anime, è chiamato il "tetto della Garfagnana" perché dal Monte Tondo che lo sovrasta si ammira un panorama che spazia dai Monti Pisani al Golfo di La Spezia, fin quasi alle Alpi Liguri. La natura incontaminata e la presenza di un santuario, dedicato alla Madonna della Guardia, ne fanno un luogo denso di spiritualità. Sillano è invece il comune più vicino all'Emilia, il più settentrionale della Valle del Serchio, dove fino a pochi decenni fa la gente viveva ancora di pastorizia e cura dei boschi. Le tradizioni popolari sono ancora molto vive, ma si organizzano anche corse internazionali di moto con sidecar. San Romano giace ai piedi del Parco dell'Orecchiella e conserva uno dei più significativi esempi di architettura difensiva medievale delle Garfagnana, la Fortezza delle Verrucole, recentemente restaurata dall'amministrazione comunale. Il rigore dell'imponente fortificazione fa da contraltare alla fastosità barocca che caratterizza la Chiesa Parrocchiale di San Romano. Le linee pure del romanico definiscono invece la pieve della Sambuca, aggrappata ad uno sperone di roccia.
Da visitare anche il vicino borgo di Orzaglia, dove sono ancora vive le caratteristiche tipiche dell'originario paesaggio garfagnino, e l'abitato di Sillacagnana dove le strade sono lastricate con ciottoli di fiume e quasi tutti gli edifici costruiti in splendida pietra serena grigia. Chi desidera avvicinarsi ancora di più ai confini del Parco può soggiornare a Villa Collemandina, immersa nel verde dei prati e dei boschi che annunciano l'Orecchiella. Deliziose da visitare sono le frazioni di Villa Collemandina, come Sassorosso che prende il nome dal calcare rosa con cui sono state costruite le abitazioni, Corfino ai piedi dell'omonima Pania, e Canigiano noto per la sua sorgente di acqua freschissima. Poco distante, Pieve Fosciana, conserva il cuore austero del borgo medievale circondato da abitazioni moderne. Anticamente vi si trovava una pieve assai frequentata dai fedeli della Garfagnana, mentre ancora oggi è nota per le proprietà terapeutiche delle acque di Prà di Lama, frequentata stazione termale da oltre 10 secoli.
Poco oltre Pieve Fosciana si intravedono i poderosi torrioni a guardia di Castiglione Garfagnana, suggestivo borgo ancora protetto dalle mura di fortificazione innalzate dai lucchesi nel 1371. Il paese offre un colpo d'occhio assolutamente suggestivo e la miglior soluzione per assaporare la sua atmosfera intensa è passeggiare lungo le stradine lastricate dove si affacciano splendidi palazzi. Da non perdere la facciata romano - gotica della Chiesa di San Michele e la Chiesa di San Pietro, il cui campanile poggia su un torrione difensivo. D'obligo l'escursione a San Pellegrino in Alpe, eccezionale punto panoramico e sede del Museo della Civiltà Contadina.